Il secondo dei caratteri individuati da Lowen e che si sviluppa nel periodo che va indicativamente dai 6 mesi ai 18 circa è definito “orale”. (Leggi anche Questione di Carattere e “Io sono speciale”. Quando il diritto di esistere viene negato)
Alla base della formazione di questo carattere c’è la frustrazione del “diritto di essere nutrito” inteso come scarso o insufficiente nutrimento non solo di cibo, ma anche di contatto, calore ed amore. Il bambino è stato dunque frustrato nel “io ho bisogno”, “io ho ancora bisogno” nel periodo di vita che va dai 6 ai 18 mesi.
Manca l’esperienza di vivere la piena soddisfazione di questi bisogni e al contempo manca la capacità di poter chiedere in piena consapevolezza “ne voglio ancora”, quindi di insistere con una richiesta che produce godimento.
Questa è la conseguenza del non aver ricevuto risposta al proprio chiedere o comunque aver ricevuto una risposta non adeguata in maniera continuativa.
Per paura di essere abbandonato dalla madre negherà onnipotentemente il bisogno: per non essere sopraffatto dalla delusione il bambino si rifugerà nell’illusione “io non ho bisogno di nessuno, posso farcela da solo, anzi posso io pendermi cura di te”.
Onnipotenza e manipolazione sono alla base del nucleo patologico del carattere orale.
Poiché è troppo doloroso da sentire e troppo invalidante nel riconoscerlo nelle relazioni quotidiane, l’aver bisogno viene negato e manipolato per cui scatta il meccanismo di proiezione dove “io ho bisogno di te” diventa “tu hai bisogno di me”.
La vita di queste persone è condizionata da questo falso convincimento autoindotto e proiettato all’esterno.
Quando questo meccanismo comincia a non funzionare subentra la delusione, la depressione e il vittimismo rivendicativo: “non mi hai capito, non mi meriti”, “tu ce l’hai con me”. Il mondo diventa così ostile e cattivo e a questo può conseguire nei casi più gravi, un delirio di tipo persecutorio.
Il carattere orale ha paura che esprimendo il suo bisogno, verrà abbandonato dall’altro il quale utilizzerà i suoi lati deboli per svalutarlo.
Deve far fronte costantemente al vuoto interiore, alla depressione, e alla sua profonda mancanza di indipendenza.
A livello corporeo, i suoi occhi esprimono il bisogno di essere salvato, chiedono vicinanza, presenza, mentre il corpo è collassato.
Dott.ssa Eleonora Cittadino, Psicologa
Ordine Psicologi Toscana n. 7506
Psicologa Clinica e della Salute, esperta in tecniche di rilassamento e consapevolezza. Allieva Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ad approccio Umanistico e Bioenergetico | Pistoia
338 4251947 – eleonora.cittadino@tin.it
Centro Kairos | Porcari – Via Pacini, 6
Centro Medico D33| Lucca – Via Salicchi, 978 – S. Marco
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