La contaminazione dei sensi!

La sinestesia è un fenomeno sensoriale e percettivo in cui si ha una contaminazione dei sensi a livello percettivo.

Si fa riferimento a situazioni in cui uno stimolo uditivo, olfattivo, tattile o visivo vengono percepiti come eventi sensoriali distinti, ma conviventi. Un mescolamento, dunque, di percezioni diverse.
I nostri sensi non agiscono in maniera distaccata e nella sua forma più lieve è presente in molti individui. Nella sua forma più marcata lo stimolo provoca una reazione netta propria di un altro senso: ad es. ad uno stimolo sonoro si attiva uno visivo. In questo caso la sinestesia si manifesta automaticamente come fenomeno percettivo e non cognitivo.
Possiede una componente genetica, tanto che il 40% delle persone sinestetiche ha un parente che presenta lo stesso fenomeno.
Questo aspetto rende la memoria più solida e duratura dando un aiuto al meccanismo che fissa i nostri ricordi.
A livello neurobiologico può essere la conseguenza di esperienza quali la deprivazione sensoriale, l’uso di sostanze stupefacenti e allucinogeni o di danni al cervello.
Le ricerche in questo campo hanno trovato aspetti interessanti legati a questo fenomeno: in un recente studio pubblicato su PLoS Biology, alcuni ricercatori, hanno scoperto che gli individui sinestetici hanno capacità intellettive di gran lunga superiori alla media in particolare in ambito mnemonico e cognitivo.
La combinazione di diverse sfere sensoriali, quindi, potenzierebbe diverse abilità. 
Non stupisce pertanto che in poeti, musicisti e artisti, la sinestesia ricorra in percentuali maggiori.

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